Payload e Sensori sui Droni: quali e quando?

 

Quando si parla di droni professionali, il cuore del lavoro spesso non è il drone ma ciò che trasporta. I payload ovvero sensori, camere e strumenti montati a bordo che determinano la qualità e l’obiettivo di ogni missione. Facciamo chiarezza sui principali tipi di sensori disponibili, spiegando cosa fanno, quando si usano e perché non sono tutti uguali.

 

Cos’è il payload?

Per il regolamento 947/19:

Payload o carico utile: ogni strumento, meccanismo, equipaggiamento, parte, apparato, annesso o accessorio, comprese le apparecchiature di comunicazione, installato sull'aeromobile o collegato a esso e non utilizzato o destinato all'esercizio o il controllo di un aeromobile in volo e che non costituisce parte di una cellula, di un motore o di un'elica.

FPV

Droni FPV come questo tendono ad equipaggiare lo stretto necessario, come per defizinione, più telecamera e antenne considerati Payload.

 

Principali tipi di payload:

Sensoristica e telecamere:

  • RGB (camera standard) – rilievi visivi, mappature fotografiche, video.

  • Multispettrale – utile in agricoltura di precisione e ambientale.

  • Termocamera – per ispezioni termiche, sicurezza, fotovoltaico.

  • LIDAR – rilievi di alta precisione in 3D, anche sotto vegetazione.

  • Fotocamere metriche – rilievi fotogrammetrici professionali.

  • Sensori di prossimità – per individuare e prevenire impatti con l’ambiente.

  • Sensori gas o ambientali – per monitoraggio industriale o ambientale.

Camera normale, camera termica e sensori di prossimità

 

Radio e connessione:

  • Ripetitori radio/Wi-Fi – per connessione col radiocomando o i servizi necessari.

  • Antenne RTK – per connessione servizi RTK per registrare posizioni ad alta precisione.

  • Transponder / ADS-B – per rendere il drone visibile in spazi aerei controllati.

Drone FPV con antenna Wifi e drone con ricevitore RTK

 

Payload sperimentali o di trasporto:

  • Sistemi di sgancio automatico – per consegne leggere, rilascio d’emergenza. Nel mondo civile è sperimentale ancora (tralasciamo impieghi bellici).

  • Dispenser / spargitori – per semi, polveri, liquidi (es. rimboschimento, disinfestazione, disinfezione).

 

Payload decorativi:

  • Scocche e decorazioni – per proteggere i componenti e/o distinguere il veivolo.

  • Illuminazione LED – per voli notturni, coreografie aeree.

 

Sistemi di sicurezza:

  • Paraeliche – riduce il rischio di danni seri, sia per il drone che per il malcapitato.

  • Paracadute balistico – obbligatorio in alcune categorie (es. STS o C5-C6).

  • Terminator di volo – dispositivo che blocca o abbatte il drone in caso di emergenza.

  • Cavo di sostegno / vincolo – per voli in presenza di pubblico o in circostanze specifiche.




Quindi, tralasciando ciò che rientra nella definizione 19/947 ma che è in realtà indispensabile, il payload si scenglie proprio in funzione della missione da svolgere.

 

Conclusione

I payload rappresentano il vero cuore operativo del drone: sono loro a trasformare un semplice volo in una missione concreta, utile, e in molti casi persino indispensabile (lunga vita ai sensori 360°). Che si tratti di una mappatura termica, un rilievo fotogrammetrico o una consegna speciale, scegliere il giusto payload fa la differenza.

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