Quanto è difficile pilotare un drone?

SUPERSPARK: Pillole di cultura per appassionati di dronI

La domanda che spesso ci sentiamo porre prima di iniziare un corso, specie da chi magari non è molto tecnologico, è la seguente: “è difficile da pilotare il drone? Non vorrei fare danni!”.

La risposta ad una domanda come questa è ovviamente: “Dipende”.

Da cosa? Dipende dal tipo di configurazione: un drone ad ala fissa o un drone elicottero saranno molto più complessi da pilotare del classico quadricottero, proprio a causa della loro configurazione aerodinamica, ma anche rimanendo nel campo dei multicotteri identifichiamo droni più complessi e meno automatizzati, che quindi richiedono capacità di pilotaggio migliori.

Ora però analizziamo la domanda in maniera più oggettiva: una persona che ci rivolge una domanda come questa, sicuramente non avrà una grande esperienza e di conseguenza sarà orientata su un prodotto nella fascia “consumer”, quindi quasi sicuramente un prodotto DJI o Autel, quadricottero, con payload fisso e varie automazioni.

Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, questa categoria di drone è difficile da pilotare? La risposta è no, un multicottero per sua natura ha un equo bilanciamento delle coppie generate dai rotori (che girano a coppie opposte in direzioni opposte), centralina e IMU (inertial measurement unit) gestiscono costantemente assetto e posizione e le moderne piattaforme GNSS garantiscono un posizionamento spaziale notevole, se poi andiamo a unire il tutto a sensori anticollisione e ritorno a casa automatico, otteniamo un mezzo davvero semplice e molto intuitivo.

Quindi se è così semplice, come mai esistono i centri di addestramento? come mai in categoria specific l’addestramento pratico è obbligatorio?

Il motivo sta nel fatto che si, dirigere il drone nella direzione desiderata è semplice, scattare una foto è semplice, ma pilotare il drone in modo professionale o semplicemente in sicurezza è tutta un’altra storia!
Senza andare a parlare di perdite di GPS o avarie varie, pensiamo ad alcuni scenari in cui è facilissimo trovarsi: durante il volo il radiocomando inizia a bippare per avvisarci che la batteria è al 30%, altro scenario molto comune è invece quando si pilota il drone molto distante, il segnale video viene meno e non siamo più in grado di farlo rientrare manualmente perchè non capiamo come è orientato.

Questi due sono scenari a cui introduciamo i nostri allievi a partire dall’A1-A3, così come le perdite di GPS o la gestione delle contingenze con altro traffico aereo.

Addestriamo i nostri allievi per fargli capire quali sono gli elementi da controllare prima del volo, per fargli provare determinate situazioni fino all’epilogo finale, in maniera che abbiano una conoscenza completa delle sequenze di eventi che andranno ad affrontare.

L’addestramento non è concentrato sulla mera capacità di poter pilotare un drone, quanto sulla capacità di saper gestire tutti i suoi sistemi e tutte le situazioni di emergenza che potrebbero crearsi.

Una nota obbligatoria riguarda appunto tutte le automazioni di cui sono dotati questi velivoli, se da una parte aiutano, dall’altra presentano molte complessità che vanno quindi conosciute in profondità.

In breve, rivolgetevi a dei professionisti per diventare voi stessi dei professionisti..

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